Proposta

PREMESSA

L’attuale rettore del Santuario della B.V. del Soccorso don Sergio Tettamanti sacerdote diocesano porta avanti da anni e su mandato del vescovo Diego Coletti, una personale esperienza vocazionale come oblato legato al monastero camaldolese di san Giorgio a Bardolino (VR). Questa esperienza, anche chiamata “Tenda di Mamre”, si propone di offrire una animazione spirituale e di accoglienza secondo un ritmo di vita monastico che attinge alla regola benedettina nei suoi pilastri tradizionali:

Su queste coordinate è impostata la proposta che si vorrebbe attuare presso S. Benedetto in Val Perlana con l’auspicio che il monastero torni a vivere e a poter essere un luogo di spiritualità benedettina a disposizione della comunità tutta.

Ridare vita a s. Benedetto sarebbe anche ridare vita agli sforzi, all’impegno e alla dedizione di tante persone (Ginepro, l’Associazione, i tanti volontari…) che in questi ultimi anni hanno permesso la sua conservazione e un parziale recupero.

Questa nuova esperienza avrà una sua originalità, cominciando dal fatto che vive in un altro tempo e coinvolge nuove persone. Tuttavia, è bello evidenziare la dimensione di continuità in questo impegno per san Benedetto che si manifesta in quelli che potremmo definire come i nuovi germogli di una radice antica. Radice che va cercata nell’amore stesso di Dio, nell’insistente fedeltà con la quale in ogni luogo, attraverso il tempo e i mutamenti culturali, Egli interroga il cuore dell’uomo: “Chi è l’uomo che vuole la vita e arde dal desiderio di vedere giorni felici?” (Sal 34,13, poi assunto nella Regola di s. Benedetto, Prologo). È a questa domanda che lo spazio di san Benedetto vorrebbe offrirsi come cassa armonica, perché essa possa risuonare nel cuore di quanti lì passeranno o soggiorneranno.

LA PROPOSTA

Essa riguarda l’utilizzo della struttura, gli obiettivi che si intendono perseguire e le modalità concrete di gestione.

Il San Benedetto (chiesa, monastero e terreni adiacenti) viene affidato da parte della Diocesi di Como al Santuario della B.V. del Soccorso per la gestione e l’animazione secondo le finalità in seguito descritte.

Il legame con il Santuario del Soccorso è fondamentale per poter sostenere ogni tipo di presenza e iniziativa presso il monastero. In particolare l’appoggio al Santuario permetterà uno scambio di aiuti e di sostegno con quanto già al Santuario si vive e con le persone che partecipano alla sua gestione.

Insieme anche a un “Gruppo di amici e volontari”, che verrà presto costituito, si provvederà a portare a realizzazione la proposta che condivisa, permetterà di ridonare al monastero di s. Benedetto il suo antico e sempre nuovo significato e valore.

Questi gli obiettivi e le modalità di gestione ipotizzati.

La custodia e l’animazione del San Benedetto ha come fine primario il permettere la ricerca di Dio, secondo lo spirito proprio della Regola benedettina. Ricerca che muove dal desiderio di dare senso e orientamento alla propria vita da parte di coloro che faranno richiesta di accedere alla proposta e alla struttura.

A tal fine si ritiene essenziale vivere e far vivere a chi condivide l’esperienza i seguenti valori:

  • il silenzio che apre all’ascolto (della Parola, della natura, dell’altro) e porta alla preghiera che ritma i momenti del vivere quotidiano;
  • il lavoro come via per custodire la natura e dare visibilità al bello che in essa chiede di essere rivelato. Esso consisterà in iniziative di manutenzione e recupero delle strutture e degli spazi come pure in altre iniziative volte anche a far fronte al sostentamento e alla copertura delle spese;
  • l’accoglienza e l’ospitalità che genera fraternità e solidarietà, secondo l’insegnamento della Regola stessa. Essa sarà aperta a singoli e a gruppi sulla base degli spazi che si renderanno disponibili.

A quanti faranno richiesta di essere ospitati si proporrà dunque un’esperienza di vita sobria, essenziale.

Si presterà comunque attenzione anche alle esigenze e richieste di ogni pellegrino o gruppo, venendo incontro per quanto possibile, alle necessità di ciascuno.

Ogni richiesta dovrà pervenire direttamente al responsabile (Rettore) e da lui venire accolta e confermata.

Ogni esperienza dovrà essere accompagnata dalla presenza del responsabile e solo eccezionalmente affidata alla responsabilità di terzi.

Sarà redatto un “Regolamento” per l’utilizzo della struttura da parte dei gruppi e un vademecum di quanto necessario portare con sé venendo in questo luogo.

PRIMI PASSI…

  1. Primi lavori di sistemazione dell’immobile così da renderlo nuovamente abitabile. In particolare, va totalmente rivista la tenuta del tetto del monastero e lo spazio sottostante; va ripensato e messo in funzione l’impianto fotovoltaico; occorre poi ripensare alla distribuzione degli spazi, in particolare delle camere e dei servizi igienici. Dovrà pure essere resa agibile la cosiddetta sala del capitolo quale spazio di incontro comune.
  2. Si avrà poi una fase iniziale, caratterizzata da una maggiore stabilità nella presenza in loco da parte di responsabili e volontari per avviare la gestione del posto e dell’esperienza. Una presenza il più possibile stabile permetterà di attuare con maggior continuità lavori di recupero e di sistemazione degli spazi.
  3. Si inizierà poi ad aprire l’esperienza a quanti ne faranno richiesta secondo le modalità che verranno prestabilite.
  4. Per far fronte alla prime e diverse spese che dovranno essere affrontate nell’amministrazione ordinaria, si farà uso di una cassa finalizzata a raccogliere in particolare il libero contributo di persone e di amici/volontari che vorranno sostenere il realizzarsi di queste finalità (vedi alla voce: Per collaborare).

L’augurio è di riuscire a ridare vita a questo luogo austero e ricco di bellezza e di spiritualità, per offrire così alla Diocesi e ad ogni persona che lo desideri – credente o meno – e in particolare ai giovani, uno spazio dove, nel silenzio, poter incontrare e sé stessi e aprirsi alla ricerca del Tu che solo può dare alla vita di ciascuno armonia e pienezza.