“Labora”
Viviamo il lavoro manuale come via per custodire la natura e dare visibilità al bello che in essa chiede di essere rivelato e come necessario alla cura del luogo nei suoi aspetti materiali.
Esso consisterà in iniziative di manutenzione e recupero delle strutture e degli spazi come pure in altre iniziative volte anche a far fronte al sostentamento e alla copertura delle spese.
dalla Regola di S. Benedetto
L’ozio è nemico dell’anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della parola di Dio.
I monaci sono veramente tali, quando vivono del lavoro delle proprie mani come i nostri padri e gli Apostoli. Tutto però si svolga con discrezione, in considerazione dei più deboli. (Capitolo XLVIII)
Se in monastero ci sono dei fratelli esperti in un’arte o in un mestiere, li esercitino con la massima umiltà, purché l’abate lo permetta. Ma se qualcuno di loro monta in superbia, perché gli sembra di portare qualche utile al monastero, sia tolto dal suo lavoro e non gli sia più concesso di occuparsene, a meno che rientri in se stesso, umiliandosi, e l’abate non glielo permetta di nuovo. Se poi si deve vendere qualche prodotto del lavoro di questi monaci, coloro, che sono stati incaricati di trattare l’affare, si guardino bene da qualsiasi disonestà. (Capitolo LVII)
QUI PROPONIAMO…
Giornate di lavoro condiviso al fine di ripristinare le strutture del monastero, ripulire il bosco e i sentieri, tentare la coltivazione di in piccolo orto…
Le attività verranno indicate di volta in volta nella pagina iniziale del sito.