Ginepro, gli Amici e l’Associazione

Nel 1985 il vecchio monastero, morente, ha un al­tro sussulto.

Alcuni volonterosi avanzano delle timide ma con­crete proposte di recupero: “Ridare al monastero la dignità che gli è propria, riportandolo in condizioni tali che sia possibile viverci secon­do uno stile ispirato a tradizione monastica, attenti alle ricer­che e alle problematiche del nostro tempo” (Ginepro, 1 novem­bre 1984).

Una proposta che spazia dal settore artistico culturale, indi­spensabile per affrontare il restauro e la ricostruzione, a quel­lo agricolo-ecologico collegato al modo di vita e di lavoro tipi­co delle nostre valli ormai abbandonate; il tutto però salda­mente ancorato a un riferimento preciso: la tradizione mona­stica e quindi La Regola, il codice scritto da Benedetto da Norcia 1500 anni fa.

Con queste premesse a partire dal mese di agosto del 1985, un rustico vicinissimo alla chiesa viene stabilmente abitato e, con l’aiuto di molte persone, lentamente ristrutturato.

Amicizia, accoglienza e solidarietà sono i valori che, coniugati poi con le necessarie competenze tecniche hanno dato avvio e fatto crescere il “progetto di rinascita del monastero” che due anni più tardi, l’11 febbraio 1987 viene recepito nell’atto costitutivo dell’ “Associazione San Benedetto in Valperlana”.

L’Associazione aumenta via via i suoi iscritti, si dota di stru­menti adeguati, avvia i primi lavori di riordino delle macerie, di rilievi architettonici e di ricerca di fondi. Viene approntato un primo progetto e nel 1989 , grazie anche agli importanti contributi ricevuti dall’Istituto San Paolo (al­lora Banco Lariano) e dall’Amministrazione Provinciale, si ini­zia il primo lotto di lavori riguardante il corpo centrale dei fabbricati.

Nel 1993 si esegue il rifacimento delle coperture della chiesa, proseguendo poi all’interno dei locali dell’edificio centrale con il rifacimento dei solai, degli intonaci, la posa di pavimenti e delle finestre.

Da ultimo, nel 1997, si è mes­so mano all’interno della chie­sa con la posa di un nuovo altare, il rifacimento del por­tone d’ingresso e di tutti gli infissi delle monofore.

Tutto ciò è stato realizzato in dieci anni, superando grandi difficoltà legate alla scarsità di mezzi economici e all’ogget­tiva scomodità del cantiere.

Oggi l’antico Monastero di San Benedetto in Valperlana dispone di una chiesa con ar­redi sobri ma dignitosi, di lo­cali attrezzati per l’accoglien­za. Dopo dieci anni, un monu­mento che andava sgretolan­dosi e scomparendo, è già parzialmente riutilizzabile per la sua funzione originaria.

 

Dall’Opuscolo dell’Ass. S. Benedetto in Valperlana (1997/2004)